Dott.ssa Jana Bechtold

A 18-19 anni mi sono resa conto di voler studiare Medicina, per me è una vocazione. Ci sono molte sfide nella medicina, ma proprio questo è ciò che rende interessante lavorare in questa professione ed è gratificante vedere tutto il positivo che si può ottenere con i pazienti.

All’inizio, pensavo di diventare pediatra, ma alla fine degli studi mi sono resa conto che la ginecologia era la specialità giusta per me, essendo un campo incredibilmente affascinante e ampio, che spazia dal parto alle malattie più gravi, come il cancro. Il lavoro in ambulatorio, sala parto e chirurgia è molto vario.

Durante i miei studi di medicina a Innsbruck, mi sono interessata alla medicina riproduttiva entrando in contatto con essa per la prima volta nell’ospedale universitario. L’idea di aiutare coppie e donne con problemi di fertilità mi affascinò subito. Durante la mia specializzazione, trascorsi sei mesi a Madrid, lavorando nel campo della medicina riproduttiva, e da quel momento ho capito che era la mia vocazione. Così, nel gennaio del 2020, mi sono trasferita definitivamente a Madrid per seguire la mia vocazione.

Nella Clinica Tambre possiamo offrire questa meravigliosa combinazione tra una clinica altamente specializzata e un’assistenza personalizzata. Entrambe le cose sono incredibilmente importanti per i pazienti. La conoscenza, la tecnologia più avanzata, le attrezzature del laboratorio. Tutti questi sono elementi importanti per ottenere le migliori percentuali di successo. Tuttavia, i nostri pazienti apprezzano molto anche l’attenzione personalizzata.

Molti dei miei pazienti vengono dall’estero e sono contenti di ricevere assistenza nella loro lingua e di vedere volti conosciuti che li accompagnano in questo momento emotivamente difficile.

Certo. La gioia e il sollievo quando tutto va bene non sono solo dalla parte dei pazienti, anche noi lo viviamo con emozione ogni volta. Ogni gravidanza è una grande gioia per me e credo che non ci si abitui mai, ogni impianto genera una nuova aspettativa e nervosismo.

La sfida con le mie pazienti è che molte di loro desiderano avere figli da molto tempo e hanno percorso un lungo cammino, con molti trattamenti di fertilità o aborti spontanei alle spalle. È difficile immaginare quanto queste esperienze possano influire emotivamente sui pazienti. Il nostro compito è sostenere queste pazienti nel percorso che affrontano con noi, sia emotivamente che organizzativamente.

In alcuni casi, le pazienti percorrono un lungo cammino con noi, quindi la gioia alla fine, quando raggiungiamo l’obiettivo di una gravidanza e di un bambino sano insieme, è ancora maggiore.

Sono emozionata per tutti i miei pazienti, ma ovviamente, ci sono casi che mi commuovono particolarmente, come quello di donne a cui è stato diagnosticato il cancro in età molto giovane e hanno difficoltà a concepire per questa ragione. Sono due colpi del destino allo stesso tempo. È ancora più bello quando possiamo aiutare queste donne e coppie a realizzare il loro desiderio di avere figli.

La gioia e la gratitudine dei pazienti quando finalmente tengono il loro figlio tra le braccia dopo anni di trattamenti infruttuosi e ci mandano foto del loro neonato. Per me, è particolarmente bello pensare che i bambini che nascono sono assolutamente desiderati e che li aspettano genitori meravigliosi e felici.

Credo che l’empatia sia incredibilmente importante nel nostro campo professionale. Mettersi nei panni dei pazienti aiuta a capire come si sentono, inclusa la possibile frustrazione durante i trattamenti.

Credo che, come medico, sia importante imparare a essere presenti per i pazienti in situazioni difficili, a non prendere le cose personalmente e a rimanere il più obiettivi e ragionevoli possibile, anche in situazioni emotivamente complesse. Questa è la nostra missione. Dobbiamo cercare soluzioni e aiutare i pazienti a superare questo momento psicologicamente difficile.

Naturalmente, ci sono anche casi speciali di tragedie che mi toccano profondamente. In quei momenti, non sei solo un medico, sei anche un essere umano.

Mi piace trascorrere del tempo con la mia famiglia nella natura, ci piace fare escursioni nei dintorni di Madrid, visitare amici e parenti. Ogni volta che posso, torno in Germania per visitare la mia famiglia.