Per saperne di più su di me
Ho studiato biologia sanitaria grazie alla bravissima insegnante di biologia che ho avuto al liceo quando avevo 15 anni. Spiegava tutto con disegni e tanta passione, e soprattutto mi ha ispirato a sviluppare il mio ragionamento scientifico.
Mi considero una persona molto versatile e mi piace poter offrire il mio aiuto in entrambi i laboratori. Ruoto settimanalmente tra i due team a seconda delle necessità del laboratorio e per farlo è necessaria un’ottima organizzazione.
La cosa più gratificante è sapere che il nostro ruolo di embriologhe nel laboratorio è fondamentale per ottenere quell’embrione in-vitro che diventerà il futuro bambino tanto desiderato dai nostri pazienti. È meraviglioso vedere come realizzano il loro sogno e contribuire direttamente a renderlo realtà.
È difficile; empatizziamo molto con le pazienti e vorremmo che tutte loro avessero successo nel loro ciclo, ma non sempre le notizie che diamo sono positive. Cerchiamo di fornire informazioni su ciò che accade in laboratorio in modo realistico, sempre con tatto, empatia e mantenendo la positività.
Ricordo un caso complicato in cui una paziente con una riserva ovarica molto bassa e più di 40 anni desiderava realizzare l’ultima volontà del suo defunto marito: avere una discendenza con i propri gameti. Sono stata coinvolta nel processo di trasferimento del seme del marito al nostro laboratorio e in contatto con la paziente durante tutto il processo; sono stata i suoi occhi per tutto ciò che accadeva in laboratorio.
Nel tempo libero mi piace fare sport, dipingere e leggere, ma soprattutto adoro fare programmi con gli amici, scoprire nuovi ristoranti o fare gite in montagna con loro.