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Da quando nel 1978 nacque Louise Brown, la prima bambina nata dalla Fecondazione in Vitro, le tecniche di riproduzione assistita sono cresciute in modo esponenziale. Oltre alle innovazioni tecnologiche e scientifiche, è stato possibile considerare la riproduzione assistita come un campo multidisciplinare, in cui molte altre specialità della medicina sono utili per comprenderla come, per esempio, l’immunologia.
Che rapporto hanno l’Immunologia e la Riproduzione Assistita?
L’immunologia è una disciplina della Biologia che studia il sistema immunitario. Quest’ultimo è in grado di proteggere l’organismo dalle malattie. L’immunologia applicata alla riproduzione assistita indaga le varie alterazioni che possono comparire nel sistema immunitario e le ripercussioni che si possono avere con la gravidanza.
La gravidanza è un processo straordinario dal punto di vista immunologico. La funzione del sistema immunitario è quella di proteggere l’organismo dalle cellule estranee o dalle cellule proprie alterate. Nonostante ciò, non considera le cellule dell’embrione come un organismo ostile anche se ha un sistema immunitario diverso. Purtroppo, in alcuni casi, il corpo attacca l’embrione invece di proteggerlo e la gravidanza non continua. Tale complicazione può apparire anche in donne con embrioni di buona qualità e endometri apparentemente sani.
Tutti i pazienti che hanno difficoltà a concepire vengono visitati dall’immunologa dalla prima visita?
In generale non è necessario. Gli unici pazienti che hanno bisogno di questo tipo di attenzioni sono coloro che presentano una patologia immunologica di base (diabete, celiachia, sindrome di Sjogren, tiroide…). Per il resto, l’Unità di Immunologia entra in gioco quando la paziente ha avuto diversi aborti di ripetizione (2 o 3) o, se dopo aver realizzato 2 o 3 trasferimenti di embrioni allo stadio di blastocisti di buona qualità, si producono fallimenti di impianto.
Quali sono stati i progressi più significativi negli ultimi anni?
Gli esperti distaccano il ruolo dei KIR (Killer inmunoglobuline-like reception). Le cellule NK (natural killer) insieme ai livelli HLA-C delle cellule del trofoblasto (massa cellulare esterna del blastocisto) influiscono con lo sviluppo della placenta.
Inoltre occorre evidenziare la presenza di trattamenti che regolano la risposta immunitaria, favorendo, in alcuni casi, l’impianto. Due dei casi più comuni sono l’uso della gammaglobulina e l’eparina. Quest’ultima ha un ruolo importante anche con i pazienti che presentano la sindrome antifosfolipida o trombofilia poiché interviene direttamente nella coagulazione, che può aumentare le possibilità di gravidanza o diminuire le possibilità di aborto.
Clinica Tambre è stato il primo centro di Riproduzione Assistita spagnolo ad incorporare un’Unità di Immunologia Riproduttiva. Un servizio come questo, diretto dalla Dott.ssa Juana Gil Herrera, sono quello che fanno di Tambre un centro di primo livello in assistenza al paziente.