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Quando è consigliata la DGP nei trattamenti di Ovodonazione?

Ovodonazione DGP

Nell’articolo di oggi vorremmo fornire maggiori informazioni ai nostri pazienti riguardo la Diagnosi Genetica Pre-impianto (DGP) ed analizzare la misura in cui si ritiene opportuno adoperarla nei trattamenti di Ovodonazione. Scopriamolo insieme!

 

Per coloro che non ne sono a conoscenza, cos’è la DGP?

La DGP è un esame che permette di esaminare il corredo genetico degli embrioni prima del trasferimento embrionale. Tale esame ci aiuta a selezionare gli embrioni euploidi (ossia gli embrioni geneticamente sani).

La Diagnosi Genetica Pre-impianto si effettua attraverso una biopsia delle cellule del trofoectoderma (strato esterno della blastocisti) le quali vengono analizzate in un laboratorio specializzato. I pazienti della Clinica Tambre potranno ricevere i risultati dopo 12-14 giorni lavorativi.

La procedura è analoga a quella prevista per un normale ciclo di Fecondazione in Vitro con stimolazione ovarica. La DGP può avere diversi vantaggi: aumenta le possibilità di avere un bambino sano, riduce il rischio di aborto, offre una maggiore probabilità di gravidanza tramite trasferimento embrionale e riduce la durata del trattamento e il numero di cicli necessari per raggiungere la gravidanza.

 

Trattamenti di Ovodonazione presso la Clinica Tambre: di cosa si tratta?

L’Ovodonazione è un tipo di trattamento di Fecondazione in Vitro che necessita degli ovociti di una donatrice. Al contrario, il seme può provenire dal partner o da un donatore.

Questa tecnica è indicata principalmente per le pazienti la cui riserva ovarica è bassa o per coloro che “producono” ovociti di scarsa qualità. Inoltre, molte donne che si sottopongono a questa procedura o hanno già sperimentato precedentemente insuccessi del ciclo di FIVET o hanno risposto in maniera inadeguata alla stimolazione ovarica.

Più del 50% dei trattamenti che realizziamo presso la Clinica Tambre corrispondono a cicli di Ovodonazione e, grazie alla nostra posizione di rilievo in questo settore, abbiamo avuto l’opportunità di avere a disposizione una nostra banca personale di ovociti riducendo, così, i tempi di attesa. Inoltre, utilizziamo tecnologie come il Fenomatch ed altre tecniche che migliorano l’esperienza e i risultati del trattamento.

 

La selezione della donatrice di ovuli presso la Clinica Tambre

Come stabilito dalla legge spagnola sulla riproduzione assistita, la donazione di ovuli deve essere sempre anonima e le donatrici devono avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e godere di ottima salute. Gli specialisti della Clinica Tambre, oltre ad un approfondito esame ginecologico e psicologico e a una serie di test sierologici, effettuano alle loro donatrici un esame genetico supplementare, analizzando il cariotipo e quindi l’eventuale presenza di malattie come la fibrosi cistica, la beta-talassemia o la sindrome dell’X fragile. In aggiunta agli esami che fanno parte del rigoroso processo di selezione delle donatrici che realizziamo presso la Clinica Tambre da molti anni, abbiamo introdotto, in modo analogo, il test diagnostico del coronavirus, sia per la sicurezza della donatrice che della ricevente.

Considerando che gli ovuli della donatrice sono giovani e che la donna è geneticamente sana, perché sarebbe consigliabile realizzare la Diagnosi Genetica Pre-impianto?

Ti spieghiamo tutto qui di seguito!

 

Ovodonazione e DGP: quando vanno di pari passo?

Ci sono molte pazienti che si rivolgono ai nostri esperti in riproduzione assistita in seguito a ripetuti insuccessi di impianto. Associare la tecnica della Diagnosi Genetica Pre-impianto al trattamento è un modo per potenziare le loro possibilità. Nonostante le probabilità di gestazione di un bambino con anomalie cromosomiche possano verificarsi successivamente ai 38 anni, ci sono molte coppie e pazienti che preferiscono analizzare gli embrioni creati da ovuli donati e sentirsi più tranquilli.

Occorre considerare che questa decisione si basa su un insieme di fattori e, pertanto, il secondo motivo per cui potrebbe essere importante effettuare la DGP in un trattamento di Ovodonazione sarebbe il fattore maschile. Difatti, nel caso in cui lo spermiogramma rivelasse dei parametri alterati, lo specialista potrebbe prescrivere ulteriori esami che, a seconda dei risultati, potrebbero condurre alla realizzazione della DGP durante il trattamento.

Uno di questi test è il Comet Fertility che analizza la frammentazione del campione di seme, ossia la presenza di “rotture” nel DNA (la molecola che contiene tutte le informazioni genetiche nello sperma e in tutte le nostre cellule). La frammentazione può essere singola o doppia: se quest’ultima è superiore all’80%, l’esperto di riproduzione assistita discuterà con la paziente riguardo la possibilità di effettuare la DGP. La stessa situazione potrebbe verificarsi anche nel caso in cui un altro test, chiamato FISH, risultasse alterato.

In caso di dubbi riguardanti questo argomento, non esitare a contattarci, il nostro team sarà lieto di aiutarti!